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La gamification per la formazione aziendale: una leva per migliorare

Le ricerche sull’apprendimento, tra le quali un recente studio di Gartner, ci dicono che circa il 70% di ciò che viene trasmesso nelle attività di formazione viene “smarrito” in un solo giorno. Il motivo di questo livello di retention così ridotto è principalmente dovuto all’utilizzo di tecniche di formazione che non riescono a coinvolgere adeguatamente il discente.
Per porre rimedio a questo problema, molte aziende hanno cercato strade diverse ed innovative per mantenere alto il livello di apprendimento e partecipazione dei propri dipendenti: tra queste, l’utilizzo della gamification per la formazione aziendale è sicuramente una delle più fertili ed efficaci.

Gamification per la formazione aziendale: che cos’è e che cosa intendiamo?

La gamification, definita da Gartner come “l’uso di meccaniche di gioco e di experience design per coinvolgere e motivare le persone a raggiungere i propri obiettivi”, appartiene ormai da diversi anni alla lista delle strategie applicate nelle organizzazioni, non solo in ambito formativo, ma anche nel marketing e nelle vendite.

L’obiettivo della gamification in ambito formativo è di aumentare il coinvolgimento dei partecipanti durante la frequenza dei corsi, attraverso l’inserimento di opportuni elementi motivazionali.
In altri termini, si tratta di sfruttare logiche e meccanismi simili a quelli dei giochi per aiutare l’utente nell’acquisizione di conoscenze e competenze.

Questo approccio è del tutto comprensibile: il gioco ha da sempre un potere unico sulla psicologia umana, e, se ben disegnato, riesce a “catturare” i partecipanti per molto tempo, stimolando i ragionamenti logici e la creatività, lo spirito di squadra e la ricerca di soluzioni, il senso di appartenenza e la curiosità. È proprio questa la colonna portante della gamification: imparare qualcosa di nuovo, sfruttando le stesse dinamiche che si attuano nei giochi.
Per questo, la gamification oggi è usata come tecnica per aumentare il valore della formazione aziendale e migliorare l’esperienza formativa dei discenti.

Per evitare fraintendimenti, specifichiamo che, parlando di gamification, non intendiamo il semplice utilizzo di un gioco all’interno di un percorso formativo o la trasformazione dell’erogazione di contenuti in un role play.
Come abbiamo detto, la gamification implica l’applicazione delle meccaniche tipiche del mondo dei giochi ad altri processi.
I vantaggi sono evidenti: le attività ludiche forniscono un senso di appartenenza nella partecipazione e gratificazione per i risultati ottenuti, a fronte di obiettivi chiaramente definiti e raggiungibili.
Gli strumenti che sono utilizzati più frequentemente sono i livelli di gioco, l’assegnazione di punti, premi o “medaglie” (badge) che permettono la creazione di classifiche.

Tutti questi fattori spingono i partecipanti a prestare attenzione per raggiungere gli obiettivi designati. In questo modo il “giocatore” ha la reale percezione del suo status e di come questo possa variare in positivo in base al proprio impegno.

Le meccaniche della gamification

Per progettare un percorso formativo “gamificato”, dobbiamo innanzitutto definire gli obiettivi di apprendimento e farli coincidere con gli obiettivi del “gioco”. In seconda battuta, occorre impostare il sistema di regole che i partecipanti dovranno seguire.

Possiamo a questo punto introdurre gli elementi tipici dei giochi da utilizzare per la formazione aziendale: sono proprio questi i tasselli principali dell’apprendimento in gamification, perché consentono di apprendere meglio, con un miglior tasso di retention e una maggiore soddisfazione rispetto al percorso affrontato.
Vediamo insieme nel dettaglio i passi da seguire.

  1. Progettare lo storytelling: un elemento chiave in un progetto di gamification è la creazione di una “storia”, che servendosi delle giuste metafore e del giusto ritmo narrativo sia in grado di stimolare l’interesse nei confronti dei temi trattati. In questo modo, si favorisce l’acquisizione e la memorizzazione dei concetti, creando consapevolezza del percorso e delle fasi dell’apprendimento.
  2. Creare missioni e sfide: si tratta di creare dei task e compiti, svolgendo i quali l’utente affronterà gli argomenti legati agli obiettivi di apprendimento del corso da sostenere.
  3. Definire il sistema di punteggio: i partecipanti potrebbero ricevere punti per aver completato un singolo compito, per aver ricevuto un feedback positivo, per aver assistito un collega o aver completato una serie di operazioni. Il sistema potrebbe anche prevedere la sottrazione di punti, nel caso ad esempio della ricezione di un feedback negativo.
  4. Impostare la classifica: la classifica serve a mettere a confronto i risultati ottenuti, stimolando i partecipanti a cercare di migliorarsi. Su questo punto occorre prestare grande attenzione e sensibilità, per evitare di stimolare atteggiamenti competitivi controproducenti.
  5. Scegliere il sistema di premi: per celebrare il raggiungimento degli obiettivi e l’avanzamento ottenuto all’interno della classifica. Possono essere premi all’interno dell’ambiente di gioco, ma anche voucher da utilizzare nella vita di tutti i giorni, gadget o partecipazioni ad eventi significativi.

 

Lego, un esempio di gamification per la formazione aziendale

 

I reali vantaggi della gamification

Servirsi della gamification significa impostare un processo di apprendimento mediamente più efficace, con una maggiore retention delle informazioni trasmesse.
Un’indagine condotta da Aberdeen Group ha indicato come le organizzazioni che praticano la gamification hanno visto un miglioramento del 20% nel tasso di engagement dei dipendenti e una riduzione del l’11% nel turnover del personale. Queste differenze sostanziali dimostrano come l’applicazione delle dinamiche di gioco sia una scelta vincente per le aziende.

Più in generale, a trarne beneficio è l’intero ambiente formativo, aiutando le organizzazioni a migliorare il contesto, che spesso è uno dei fattori che rendono inefficace la formazione.
La gamification, in questo senso, ha il vantaggio di porre il partecipante in situazioni simili a quelle della vita reale, stimolando la ricerca di soluzioni concrete.

Dal momento che le decisioni prese permettono il passaggio da un livello a un altro del gioco e di guadagnare bonus e punteggio, al giocatore viene poi fornito un feedback immediato, elemento che manca invece ad altre tecniche di formazione.
Le situazioni di gioco che il partecipante deve affrontare intervengono anche su aspetti emotivi e caratteriali, chiamando in causa anche le soft skills di ciascuno.

Ultimo ma non meno importante, il fatto che la gamification può essere particolarmente utile per dialogare e coinvolgere anche le generazioni più giovani presenti in azienda (Millennial e Gen Z).

Sei pronto a progettare il tuo prossimo percorso giocando con noi?

 

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